AUTORE:
Mangano Francesco Guido
Gli scanner intraorali sono macchinari per l'acquisizione diretta dei modelli tridimensionali (3D) delle arcate dentarie del paziente, ormai sempre più diffusi negli studi odontoiatrici moderni.
Similmente ad altri scanner 3D, gli scanner intraorali proiettano una fonte luminosa (laser o, più frequentemente, luce strutturata) sull'oggetto da scandire, in questo caso le arcate dentarie (con o senza denti preparati o scanbodies, ovvero i moderni transfers da impronta).
Tale fonte luminosa impatta sui tessuti dento-gengivali (e sugli scanbodies implantari) e subisce una deformazione, che è catturata dalle telecamere dello scanner; tale informazioni vengono inviate al software dello scanner, che genera una nuvola di punti. Questa nuvola di punti viene quindi triangolata dallo stesso software, creando un modello di superficie 3D (o mesh). Questi modelli di superficie dei tessuti dento-gengivali sono il risultato dell'impronta ottica e rappresentano pertanto l'alternativa "virtuale" ai modelli in gesso, risultato della colatura delle impronte tradizionali. Sebbene gli scanner intraorali trovino sempre maggiore diffusione in ambito clinico, nelle diverse branche dell'odontoiatria (conservativa e protesi, chirurgia ed ortodonzia) molti aspetti legati a queste macchine sono ancora poco chiari o scarsamente conosciuti; il Corso "La Scansione Intraorale nello Studio Dentistico del Terzo Millennio" ha lo scopo di chiarire tutti i dubbi su questi macchinari, il loro funzionamento, i protocolli clinici ed applicativi.